Ancora una volta la giurisprudenza si esprime in favore della motivazione di ammissione ad una gara pubblica anche solo per facta concludentia.
Per i provvedimenti di ammissione alle gare, infatti, si ritiene pacifico in giurisprudenza che non valga lo stesso principio dell’onere motivazionale che, invece, è inderogabile nei casi di esclusione dalle gare.
In molte occasioni, i TAR di molte regioni – tra cui il TAR Lombardia (sez. IV, sent. n. 2001/2021), TAR Campania (Napoli sez. V, 07/04/2021, n.2294), TAR Toscana (sent. n. 291/2022) – hanno visto confermare in sede di impugnazione davanti al Consiglio di Stato le sentenze con le quali si riconosceva la possibilità, per la stazione appaltante, di procedere all’ammissione di un concorrente alla gara anche solo mediante facta concludentia; senza cioè assolvere a quell’onere motivazionale che è conditio sine qua non per escludere un concorrente.
Si ritiene, quindi, che nei casi di ammissione non si configuri un’ipotesi di difetto di istruttoria o di motivazione e soprattutto non si determina, recita il TAR Lombardia, “un ostacolo alla piena tutela giudiziale degli altri concorrenti, cui è comunque garantita la possibilità di far valere le proprie ragioni avverso l’ammissione” (TAR Milano, 24.03.2022 n. 668).
Al grande numero di pronunce in tal senso, si è da ultimo aggiunta una pronuncia del TAR Sardegna (Sez. II, 29/09/2022, n. 629) che, nel richiamare molte pronunce del Consiglio di Stato, ha ritenuto di confermare che la motivazione di ammissione possa essere desunta per relationem dall’adesione della Stazione Appaltante alle argomentazioni dell’impresa che ritiene di escludere la rilevanza -ai fini dell’ammissione- delle vicende che possano comprometterne l’integrità e la affidabilità.
